CMB, vinta la ristrutturazione del Palazzo ONU di Ginevra

Ginevra, 20 novembre 2019 – CMB, in qualità di capogruppo della Joint-Venture con CSC Impresa Costruzioni SA, del gruppo Salini Impregilo, e Italiana Costruzioni S.p.A., ha firmato il contratto per la ristrutturazione dello storico Palazzo delle Nazioni Unite di Ginevra, risalente agli anni Trenta. L’importo lavori è circa 270 milioni di franchi svizzeri (circa €245 milioni).

La sede delle Nazioni Unite di Ginevra, con una superficie di circa 100.000 m2, è seconda per estensione solo all’Headquarters di New York. Gli uffici si collocano all’interno dei 46 ettari dell’Ariana Park e si affacciano sul Lago di Ginevra in Svizzera. Costruito in origine tra il 1929 e il 1936, si tratta di uno dei più attivi centri di diplomazia multilaterale nel mondo, comprendendo 34 sale conferenza e ospitando circa 12.000 meeting all’anno con oltre 75.000 delegati e 100.000 visitatori. Il progetto di ristrutturazione è stato sviluppato e voluto dalle Nazioni Unite, in modo da garantire alle generazioni future una struttura sicura e sostenibile in grado di supportare l’importante compito dell’ONU di lavorare per la pace, i diritti umani e il benessere della popolazione mondiale. Gli edifici storici saranno completamente ristrutturati, dando priorità alla protezione del patrimonio artistico del Palazzo delle Nazioni, modernizzando al contempo i principali edifici e sistemi di supporto alle conferenze, migliorando le condizioni di lavoro, la sicurezza e l’accessibilità per le persone con disabilità. Una delle maggiori sfide da affrontare sarà il mantenimento della funzionalità degli uffici durante tutte le fasi del cantiere.

Fondamentale per la decisione della commissione di aggiudicazione della gara è stata la vasta esperienza della joint-venture nella costruzione di grandi opere e nella realizzazione di complesse ristrutturazioni di edifici storici: Particolare rilievo ha avuto il sopralluogo effettuato al Museo dell’Opera del Duomo di Firenze, restaurato e ampliato da CMB fra il 2013 e il 2015” ricorda l’ing. Barbara Maccioni, direttrice della Business Development Unit di CMB, che ha gestito in prima persona la partecipazione del raggruppamento alla gara e alla successiva acquisizione. “Si trattava di un lavoro di grande complessità con un committente prestigioso che si è concretizzato in uno dei musei più interessanti di arte sacra in Italia”.

La gara di appalto internazionale si è svolta utilizzando un dialogo competitivo sulla base di un progetto esecutivo messo a disposizione dal cliente: l’offerta finale sia tecnica che economica è stata consegnata il 5 luglio 2019, a questo è seguito il contraddittorio con alcuni membri dello staff della joint-venture, nella prima metà di luglio, che ha contribuito al punteggio definitivo.

Grande soddisfazione è stata espressa dal vicepresidente Roberto Davoli, a capo della Divisione che si dovrà cimentare nella realizzazione dell’opera: “un motivo di grande soddisfazione per la nostra cooperativa, ancora una volta impegnata in interventi di grande complessità e di alto contenuto tecnologico ed estetico. Inoltre, si tratta di uno dei contratti di costruzione più importanti siglati dall’Organizzazione delle Nazioni Unite, in particolare con un’impresa italiana”. Infine il presidente Carlo Zini ha tenuto a sottolineare come “il successo ottenuto sia da ricercarsi nel grande lavoro di squadra e nella professionalità espressa dai nostri soci e dai tecnici, che con le loro competenze hanno contribuito a questa straordinaria impresa. E ora al lavoro per fare bella figura e portare a termine l’opera in soli tre anni”.

A seguito dell’aggiudicazione si avvierà nei prossimi mesi una fase pre-construction per partire con le attività di cantieramento a marzo 2020. I lavori si svilupperanno nell’arco di 40 mesi e si concluderanno nell’estate del 2023.

20 Novembre 2019