Coronavirus – Cooperative edili: “Regolare la sospensione dei cantieri e l’utilizzo degli ammortizzatori sociali”

Roma, 20 marzo 2020 – “In primis, prevedere per legge la possibilità per l’impresa di chiedere la sospensione del cantiere per giusta causa, sia quindi nel caso si debba procedere all’adeguamento delle misure di sicurezza per tutelare la salute dei lavoratori e proseguire l’attività, sia qualora si riscontrino difficoltà nella conduzione efficiente del cantiere, a partire dall’impossibilità agli approvvigionamenti dei materiali, alla difficoltà nella circolazione dei lavoratori. Prevendendo in caso di sospensione l’immediata applicazione degli ammortizzatori sociali e la contabilizzazione della produzione. Inoltre, rendere certo ed esigibile un indennizzo per l’esecutore collegato alle nuove condizioni di lavoro che si determineranno per il rispetto delle misure di contenimento del virus COVID-19”.

Queste le urgenti richieste dell’Alleanza delle Cooperative Italiane Produzione e Lavoro (Agci Produzione e Lavoro, Confcooperative Lavoro e Servizi, Legacoop Produzione e Servizi), in linea con quanto dichiarato in questi giorni dall’Ance e dagli operatori e consorzi nazionali del settore, per gestire l’attuale fase di emergenza che vede l’assenza di misure determinanti per il settore costruzioni all’interno del Decreto-Legge del 17 marzo 2020, n. 18, c.d. “Cura Italia”. Le imprese edili, si ritrovano infatti ad essere penalmente perseguibili continuando l’attività in mancanza delle condizioni di sicurezza previste dai recenti Dpcm, ma al contempo, chiudendo i cantieri, rischiano di doverne pagare i danni di tasca propria.

Le parti sociali dell’edilizia stanno emanando in supporto al settore articolate Linee guida per declinare i contenuti del Protocollo generale sulla sicurezza sul lavoro dello scorso 14 marzo, ma risulta evidente l’urgenza di prevedere chiaramente per legge misure a tutela dell’esecuzione degli appalti di lavori pubblici.

Condivisibile – commenta Alleanza Cooperative Produzione e Lavoro – la misura prevista dall’articolo 91 del Decreto “Cura Italia” che chiarisce che il rispetto delle misure di contenimento del virus può escludere la responsabilità dell’impresa per l’esatta esecuzione dell’adempimento. La mancanza però di chiare indicazioni sta portando a ribaltare sull’impresa appaltatrice tutte le incombenze e le onerosità che la norma assegna alle figure professionali chiamate a svolgere il ruolo di funzionari dell’amministrazione e a rappresentarla nella conduzione dell’appalto. Il silenzio sinora registrato dalle amministrazioni, anziché essere interrotto da un auspicato provvedimento di sospensione, viene spezzato dalla pretesa di ricondurre unicità ed eccezionalità in corso di attualità al semplice adeguamento delle procedure di sicurezza inizialmente calibrate in cantiere, come se l’epidemia in corso potesse rientrare nel perimetro del rischio d’impresa”.

Ma le proposte non finiscono qui. Le imprese del settore non vogliono infatti farsi trovare impreparate. “Seppur stiamo assistendo alla sospensione progressiva dell’acquisizione e realizzazione di nuovi lavori, – conclude Alleanza Cooperative Produzione e Lavoro – con la fine dell’emergenza sanitaria assisteremo ad una forte ripartenza delle attività produttive. In vista di questa auspicata ripresa e per contenere la ripercussione degli effetti su un settore già stremato da una crisi ultradecennale, sarebbe opportuno prevedere: una riduzione per un periodo congruo, di almeno 12 mesi, del costo del lavoro, parificando almeno gli oneri riflessi con quelli dell’intera industria, per consentire alle imprese di riprendere la produzione, riducendo i possibili effetti sul conto economico del 2020 e del 2021; provvedimenti che garantiscano liquidità alle imprese come ad esempio: una moratoria effettiva e automatica dei debiti bancari, l’ampliamento del raggio di azione della sezione edilizia del Fondo di garanzia PMI ed altre forme di impresa, il pagamento immediato di tutte le competenze dovute alle imprese, il rilascio di una ulteriore anticipazione contrattuale sulle prestazioni ancora da eseguire”.

COMUNICATO STAMPA

20 Marzo 2020