La Corte di Giustizia UE condanna l’Italia per i ritardi nei pagamenti della PA

Roma, 29 gennaio 2020 – La Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha condannato l’Italia, con sentenza pronunciata il 28 gennaio, per la violazione della direttiva 2011/7/UE, relativa alla lotta contro i ritardi nei pagamenti delle transazioni commerciali.

La Grande Sezione della Corte ha infatti constatato che l’Italia non ha assicurato il rispetto da parte delle pubbliche amministrazioni, nelle loro transazioni commerciali con le imprese private, di termini di pagamento non superiori a 30 o 60 giorni (quali stabiliti all’articolo 4, paragrafi 3 e 4, di tale direttiva).

Il caso è stato sollevato alla Commisssione Europea da “operatori economici e associazioni di operatori economici italiani” che hanno denunciato i tempi eccessivamente lunghi in cui le pubbliche amministrazioni italiane saldano le proprie fatture relative a transazioni commerciali con operatori privati.

La Commissione ha quindi proposto contro l’Italia un ricorso per inadempimento dinanzi alla Corte. Avendo la Corte certificato l’inadempimento, l’Italia dovrà ora “conformarsi alla sentenza senza indugio”, in caso contrario la Commissione può procedere proponendo un ulteriore ricorso e chiedendo  sanzione pecuniarie.

Sentenza Corte di Giustizia UE su ritardati pagamenti PA – 28 gennaio 2020

Comunicato Corte di Giustizia

29 Gennaio 2020