MIT, decreto su costi indicativi di riferimento dell’attività di autotrasporto merci

Roma, 30 novembre 2020 – Venerdì 27 novembre 2020 il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha pubblicato il Decreto direttoriale 206 del 27 novembre 2020 sui “costi indicativi di riferimento dell’attività di autotrasporto merci”.

ll nuovo sistema riprende il concetto della “forcella” che contraddistingueva le vecchie tariffe obbligatorie, ovvero con un doppio valore minimo e massimo. Il ministero precisa che si evita di “individuare valori dettagliati per ogni singola voce di costo medio, provvedendo invece ad aggregare le singole voci di costo omogenee”.

Il Decreto divide i veicoli in quattro categorie sulla base della massa complessiva (fino a 3,5 tonnellate, oltre 3,5 e fino a 12 tonnellate, oltre 12 e fino a 26 tonnellate, oltre 26 tonnellate). Per i veicoli con massa complessiva fino a 3,5 tonnellate, che sono usati in prevalenza nella distribuzione nell’ultimo miglio in ambito urbano e con percorrenza inferiore a 100 chilometri, la remunerazione potrebbe essere riferita al tempo e non al chilometraggio.

La tabella riporta il costo chilometrico unitario e mostra tre sezioni. La prima riguarda il veicolo e comprende non solo quelli motorizzati, ma anche rimorchi e semirimorchi. I valori comprendono acquisto, manutenzione, revisione, pneumatici, bollo, assicurazione e ammortamento. La seconda sezione riguarda gli altri costi, divisi in costi del lavoro (stipendio, trasferte e straordinario dell’autista) e carburante. La terza sezione comprende il pedaggio autostradale. I costi sono calcolati sulla base di una percorrenza media di 100mila chilometri l’anno.

Tabelle costi indicativi di riferimento

30 Novembre 2020