CESE, parere su Appalti pubblici come strumento per creare valore e dignità nel lavoro in servizi di pulizia e facility

Roma, 3 novembre 2020 – Nel corso della sessione plenaria del Comitato economico e sociale europeo – CESE (Organo consultivo dell’UE con sede a Bruxelles che rappresenta le organizzazioni dei datori di lavoro e dei lavoratori) il parere d’iniziativa presentato da Diego Dutto, componente del CESE e coordinatore nazionale Legacoopsociali, redatto con il supporto di Marco Mingrone, responsabile Ufficio legislativo Legacoop Produzione e Servizi, sugli appalti pubblici come strumento per creare valore e dignità nel lavoro nei servizi di pulizia e di facility.

PARERE D’INIZIATIVA

Il “Green Deal” della Commissione europea propone di utilizzare gli appalti pubblici come strumento per raggiungere gli obiettivi dell’accordo di Parigi sul clima. Tali “appalti pubblici verdi” sono necessari per passare a una società a emissioni zero. Tuttavia, la Commissione omette che gli appalti pubblici, che rappresentano fino all’11% del PIL, possano essere uno strumento per una società più giusta ed equa e possano produrre una crescita sostenibile. Attualmente, gli “appalti pubblici verdi” e le considerazioni sociali sono discussi in diverse DG. Un parere del CESE-CCMI potrebbe riunire considerazioni sociali ed ecologiche in materia di appalti pubblici.

Il mercato delle pulizie industriali è in fase di ristrutturazione: la più grande multinazionale di servizi ISS facility services, ad esempio, ha appena annunciato che si ritirerà da 13 paesi, inclusi gli Stati membri dell’UE Estonia, Repubblica Ceca, Ungheria, Slovacchia, Slovenia e Romania. Altre aziende si stanno muovendo nella catena del valore verso servizi di facility integrati. Questi cambiamenti e le loro implicazioni richiedono un’ulteriore analisi con l’obiettivo di rafforzare la capacità delle parti sociali a livello dell’UE e nazionale.

La digitalizzazione e le nuove tecnologie stanno creando opportunità e sfide per i lavoratori poco qualificati in questo settore. Nonostante diversi studi indichino che la pulizia industriale è una delle professioni che più probabilmente sarà automatizzata, rimane una delle aree di crescita dell’occupazione, soprattutto per le donne, per i lavoratori migranti e quelli con bassi livelli di abilità. Tuttavia, si discute poco su come queste tecnologie possano essere utilizzate per creare valore aggiunto per gli acquirenti di servizi di pulizia e migliorare le condizioni di lavoro. Come ha rilevato un recente studio ILO-Eurofound, sono i meno istruiti ad avere meno accesso alle opportunità di crescita e sviluppo delle proprie capacità. Il parere può essere utilizzato per rafforzare l’agenda per le competenze a livello europeo e di Stato membro.

Le parti sociali nel comitato del dialogo sociale settoriale dell’UE sulla pulizia industriale hanno portato al “Best Value Guide” e al “Transfer of Undertaking” (direttiva 2001/23 / CE del Consiglio), ma nel dibattito politico e sociale a livello dell’UE sul valore della pulizia industriale mancano i diritti dei lavoratori in caso di cessione dei contratti e il ruolo degli appalti pubblici. Il parere potrebbe potenzialmente informare la Commissione europea della necessità di garantire che il trasferimento di impresa sia applicato negli appalti pubblici.

Gli appalti pubblici possono essere una leva importante per sostenere gli investimenti nell’economia reale, stimolare la domanda di prodotti innovativi, perseguire obiettivi di politica industriale, creare posti di lavoro di qualità o promuovere la transizione verso un’economia circolare efficiente in termini di risorse ed energia.

Tuttavia, la direttiva sugli appalti pubblici non viene utilizzata al massimo del suo potenziale e vi sono notevoli divergenze nella sua applicazione tra gli Stati membri. Molte decisioni di acquisto si concentrano solo sul prezzo. I criteri di qualità sono ampiamente trascurati, sollevando notevoli interrogativi su come i maggiori acquirenti di servizi di pulizia (aeroporti, ospedali, ferrovie, università) valutino i servizi di pulizia e su come siano garantiti i diritti dei dipendenti nella cessione del contratto.

Per concludere, alla luce della revisione della “Buying Social Guide” (Guida sociale agli acquisti), della prossima revisione della direttiva sugli appalti pubblici, della continua crescita dell’occupazione nel settore e della ristrutturazione industriale, il presente parere può contribuire a risultati politici basati su dati concreti che possono essere ripresi da Commissione europea, Parlamento europeo e Stati membri. È necessario che la Commissione europea, il Parlamento europeo e gli Stati membri sviluppino gli strumenti di supporto necessari per promuovere l’uso sistematico di criteri strategici che siano sostenibili, trasparenti, ambiziosi e fattibili allo stesso tempo.

3 Novembre 2020