Rigenerazione urbana, Alleanza Cooperative in audizione al Senato. Mingrone: “Fondamentale avere un approccio multidisciplinare”

Roma, 22 ottobre 2020 – Ieri, 21 ottobre, l’Alleanza delle Cooperative Italiane è stata ascoltata in audizione presso la Commissione Ambiente del Senato sul disegno di legge di Ferrazzi (PD) e abbinate in materia di rigenerazione urbana, durante la quale sono intervenuti Marco Mingrone, responsabile dell’ufficio legislativo di Legacoop Produzione e Servizi, Rossana Zaccaria, presidente di Legacoop abitanti, Antonio Lucidi, presidente Agci Ambiente e Marco Galante, vicepresidente di Confcooperative Habitat.

In tema di rigenerazione urbana, avere un approccio multidisciplinare per noi è fondamentale: la rigenerazione deve discendere da una cultura del vivere civile, che è sia valore condiviso del territorio e la responsabilità di farsene carico, sia una coralità produttiva di tutti gli attori”. Queste le parole di Marco Mingrone, responsabile dell’ufficio legislativo di Legacoop Produzione e Servizi, che ieri mattina è intervenuto per conto di Alleanza delle cooperative in commissione ambiente del Senato insieme a Rossana Zaccaria, presidente di Legacoop abitanti, Antonio Lucidi, presidente Agci Ambiente e Marco Galante, vicepresidente di Confcooperative Habitat, nell’ambito di un ciclo di audizioni sul disegno di legge di Andrea Ferrazzi (PD) e abbinate sulla rigenerazione urbana (S. 1131S.970S.985S.1302). Bene dunque l’impostazione di base del testo, secondo Mingrone, e soprattutto la scelta di abbinare più provvedimenti dando spazio anche alla dimensione urbana legata ai piccoli comuni. Tuttavia, secondo Alleanza si potrebbe fare di più: ad esempio, nell’articolo relativo alle finalità della rigenerazione urbana si dovrebbe considerare la presenza di più finalità contemporaneamente, dando “una cornice unitaria” alla pluralità di attori e attività coinvolte nelle iniziative.

Anche Zaccaria ha insistito sul tema pluridimensionalità: “Il ddl in esame già va in questa direzione – ha commentato la presidente di Legacoop abitanti – ma crediamo che si possa sottolineare ulteriormente come il mix di target e azioni, che vanno dagli alloggi sociali, ai servizi alla persona alle iniziative culturali, costituiscano una vera opportunità di welfare territoriale“. Per migliorare il testo, ha spiegato, bisognerebbe innanzitutto incrementarne le risorse, attualmente insufficienti rispetto alla complessità di obiettivi e soprattutto rispetto a quello di un incremento dell’edilizia sociale, e andrebbe poi creato un collegamento diretto con i fondi europei: “Crediamo che un ddl come questo potrebbe perfettamente rientrare tra gli obbiettivi citati dal Piano” (di ripresa e resilienza, n.d.r.), ha chiarito Zaccaria. Ancora, bisognerebbe intervenire sulle tempistiche e l’articolazione dei livelli amministrativi che, allo stato attuale, sono considerati “di difficile attuazione“. Andrebbe poi integrato nel testo il tema delle bonifiche, “che hanno spesso tempi e costi importanti“; prevista una “modalità integrata di elaborazione del piani di rigenerazione urbana“, con elementi di coprogettazione tra pubblico e privato; infine, in materia di incentivi fiscali, secondo Alleanza si potrebbe valutare un coordinamento tra le aliquote previste dal dl rilancio e semplificazioni per gli interventi di ristrutturazione ed efficientamento energetico, portando anche quelle del testo normativo al 110%.

Il ddl è un’occasione per rendere strategica l’edilizia sociale sia come aspetto propulsivo degli interventi di rigenerazione urbana ma anche per rispondere ad un bisogno del territorio” ha aggiunto Marco Galante (Confcooperative), secondo cui il tema dell’edilizia abitativa sociale, previsto dagli ordinamenti nazionali ma sempre più inapplicato a livello politico, potrebbe ricevere una “dimensione strutturata” dalla legge in esame. “Entrare nella dimensione urbana significa entrare nella carne viva della città” ha insistito, “bisognerebbe che questi pani urbani avessero una maggiore attenzione per la città costruita e che tenessero conto dei rapporti tra spazi pubblici e privati“. Ci sarebbe anche bisogno, ha aggiunto, di nuove forme di aggregazione dei cittadini, dando loro la possibilità di intervenire non solo nella fase di progettazione ma anche in quella di attuazione. In questo senso, ha spiegato, “bisognerebbe non solo agire in ottica di deroga agli strumenti urbanistici vigenti ma anche fare in modo che gli strumenti urbanistici fossero orientati a questa finalità“: il testo in questo senso potrebbe contribuire ad uscire dalla “logica della deroga” che, ha spiegato, ha “snaturato” pezzi di città e territori. Infine, secondo Antonio Lucidi (Agci) “potrebbe essere prevista la possibilità di utilizzare il social impact investment per integrare le operazioni di finanziamento con attività dove l’aspetto sociale è incentivato” rispetto alle costruzioni ordinarie.

OSSERVAZIONI ALLEANZA DELLE COOPERATIVE ITALIANE PRESENTATE IN AUDIZIONE

22 Ottobre 2020