Sblocca cantieri, Alleanza delle Cooperative: “Ci sono misure positive, ma servono modifiche per non vanificare l’obiettivo del rilancio degli investimenti pubblici”

Roma, 6 maggio 2019 – Il decreto sblocca cantieri contiene misure positive, ma nel’iter di conversione serviranno adeguati correttivi al testo se non si vuole correre il rischio di vanificare l’obiettivo di rilanciare gli investimenti pubblici e, addirittura, di produrre risultati indesiderati.

Nel corso dell’audizione sul decreto sblocca cantieri davanti alle Commissioni riunite Lavori pubblici, comunicazioni e Territorio, ambiente beni ambientalidel Senato, i rappresentanti dell’Alleanza delle Cooperative hanno espresso una valutazione positiva sulle misure del provvedimento che puntano ad eliminare alcune delle maggiori complicazioni introdotte con il nuovo Codice dei Contratti pubblici (il limite eccessivo all’utilizzo del subappalto, il divieto assoluto di affidamento congiunto di progettazione ed esecuzione, la frammentarietà della normativa di attuazione) ma, al contempo, hanno sottolineato delle criticità che andrebbero risolte nell’iter di conversione del decreto.

Tra queste, un preoccupante ritorno al sistema del massimo ribasso che rischia di produrre non un’accelerazione della realizzazione delle opere, ma solo una velocizzazione (tutta da verificare) del momento dell’affidamento, con rischi invece per la fase realizzativa e la qualità dell’occupazione, con possibilità di alimentare dumping contrattuale e favorire accordi di cartello, perché manca un efficiente meccanismo anti-turbativa.

Anche la soppressione del limite del 30% al peso del prezzo in caso di utilizzo del metodo dell’offerta economicamente più vantaggiosa, nella versione rapporto qualità/prezzo, se non è attentamente monitorata, rischia di produrre, secondo i rappresentanti dell’Alleanza delle Cooperative, effetti analoghi, interrompendo oltretutto un primo positivo andamento degli affidamenti con riferimento ai ribassi, rilevato dall’Osservatorio dell’Alleanza delle Cooperative Italiane.

Per quanto riguarda, poi, l’istituzione della figura dei Commissari Straordinari, i rappresentanti dell’Alleanza hanno sottolineato che un’eccessiva diffusione di questo istituto provocherebbe il rischio di un’ingiustificata compressione della concorrenza, mentre la fase su cui incidere è quella precedente alla esecuzionedei lavori,che rappresenta ben il 70% dei tempi complessivi di realizzazione delle opere pubbliche.

È necessaria una riflessione anche sulla qualificazione delle stazioni appaltanti, in mancanza della quale, il sistema degli affidamenti non potrà garantire qualità, efficienza e responsabilizzazione dei soggetti preposti.

7 Maggio 2019